Un’ azienda americana, “The Heritage Company”,  dopo 61 anni di onorata attività è stata costretta a licenziare i  propri di pendenti e a chiudere i battenti a causa dei danni subìti a seguito di un attacco ransomware (un tipo di malware che limita l’accesso del dispositivo che infetta, richiedendo un riscatto  – ransom in inglese – da pagare per rimuovere la limitazione).

Lo scorso ottobre, la società di telemarketing con sede nell’Arkansas (Usa), era stata colpita da un virus che aveva bloccato i server aziendali e preso in ostaggio tutti i dati, paralizzando così tutte le attività e lasciando di fatto i dipendenti con le mani in mano.

Nonostante la società abbia accettato suo malgrado di pagare il cospicuo riscatto che gli era stato richiesto dagli hacker per riottenere la disponibilità dei dati, le operazioni di restore, inizialmente stimate in una settimana, si sono rivelate molto complicate e neanche tutti gli sforzi fatti durante il periodo delle festività natalizie hanno dato i risultati sperati, così che quella che era sembrata essere la via d’uscita, si trasformava invece in un incubo che si trascinava per i successivi due mesi con perdite per l’azienda di centinaia di migliaia di dollari, fino alla drastica decisione di lasciare i dipendenti a casa.

Così, i dipendenti hanno già presentato domanda di disoccupazione presso le istituzioni locali, e molti di loro hanno stanno perdendo la speranza che la società possa realmente riprendere le proprie attività.

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