Il radon è un gas incolore e inodore che si forma naturalmente dalla decomposizione radioattiva dell’uranio nel terreno e nelle rocce. Sebbene possa sembrare innocuo, il radon rappresenta un serio rischio per la salute umana, in particolare quando si accumula all’interno delle abitazioni. In questo articolo, esploreremo la natura del radon, i suoi effetti sulla salute e le misure preventive che possiamo adottare per proteggere noi stessi e le nostre famiglie.

La consapevolezza e le misure preventive possono ridurre significativamente il rischio di esposizione. Effettuare test regolari, garantire una buona ventilazione e seguire le normative locali sono passi cruciali per proteggere la nostra salute e quella dei nostri cari da questo sottostimato nemico domestico.

COS’È IL RADON?

Il radon è un gas nobile radioattivo, privo di odore e colore, che si forma attraverso il decadimento dell’uranio presente nel suolo. Questo gas può infiltrarsi negli edifici attraverso il terreno, soprattutto attraverso crepe e aperture nelle fondamenta. Poiché è un gas pesante, il radon tende ad accumularsi in spazi chiusi come case e edifici o strutture lavorative ad esempio.

RISCHI PER LA SALUTE

L’esposizione prolungata al radon è stata collegata a gravi problemi di salute, principalmente al cancro ai polmoni. Il radon emette particelle alfa durante il suo decadimento, e se respirato, può danneggiare i tessuti polmonari, aumentando significativamente il rischio di sviluppare il cancro ai polmoni, specialmente nelle persone che fumano. È importante notare che il radon è la seconda causa più comune di cancro ai polmoni, dopo il fumo di tabacco.

Ogni anno, in Italia il radon miete, in media, 3.200 vittime. È la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo. Inalando il gas radon inseriamo all’interno del nostro organismo degli specifici metaboliti.  Si tratta di un gas radioattivo che quando comincia a decadere emana delle radiazioni. Le più note sono le radiazioni alfa che vanno a colpire soprattutto le cellule dei bronchioli e degli alveoli polmonari, modificandone il dna e creando l’insorgenza di cancro al polmone.

Secondo recenti studi dell’Istituto Superiore di Sanità, il 10 per cento dei circa 31 mila casi di tumore ai polmoni che si registrano ogni anno in Italia sarebbero attribuibili proprio al radon.

I capannoni industriali allocati nelle periferie, le abitazioni al piano terra, le case di campagna, i luoghi disabitati sono potenzialmente i posti più pericolosi e e indipendentemente dal sospetto della presenza di radon, sarebbe buona abitudine aprire le finestre 4-5 volte al giorno per cinque minuti in tutti gli ambienti chiusi, dalle case agli uffici. Questo semplice gesto abbassa i livelli di tutti gli agenti inquinati indoor, radon compreso.

MISURAZIONE E RILEVAMENTO

La prima difesa contro il radon è la consapevolezza e la misurazione dei livelli di radon nelle nostre abitazioni. I kit per il rilevamento del radon sono facilmente disponibili sul mercato e possono essere utilizzati per valutare la presenza di questo gas nelle case. Le agenzie di salute pubblica raccomandano di effettuare test regolari, specialmente in regioni con terreni ad alto contenuto di uranio.

QUALI MISURE ADOTTARE PER RIDURRE L’ESPOSIZIONE

Se i livelli di radon risultano elevati, è fondamentale adottare misure per ridurre l’esposizione. La ventilazione adeguata è una strategia chiave per ridurre la concentrazione di radon all’interno degli edifici. I sistemi di ventilazione meccanica possono essere installati per favorire il ricambio d’aria e diminuire la concentrazione di radon.

NORMATIVE E PREVENZIONE

Numerose agenzie sanitarie e governative hanno implementato normative e linee guida per proteggere la popolazione dal rischio di esposizione al radon. Alcuni paesi richiedono test obbligatori durante la vendita di una casa, incoraggiando i proprietari a mitigare eventuali livelli elevati prima della vendita.

Le attività di monitoraggio del gas Radon sono disciplinate dal D. Lgs. 230/95 e s.m. (D. Lgs 241/2000 e D. Lgs 257/2001). I predetti decreti invitano ogni regione a disciplinare sul proprio territorio le attività necessarie per tutelarsi dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti generate dal gas radioattivo di origine naturale (c.d. Radon). Con la Legge Regionale n.30 del 30.11.2016 la Regione Puglia è stata una delle prime a regolamentare le predette attività.

Si ricorda che le attività commerciali site al piano terra hanno l’obbligo di adeguarsi alla predetta normativa altrimenti incorreranno in gravi sanzioni. Il D.Lgs.241/2000, infatti, prevede l’arresto sino a tre mesi o l’ammenda da 2.582 euro a 10.329 euro per coloro che non risultino a norma (ex. art. 142-bis del D.Lgs 241/00). Mentre la Legge Regionale n. 31 del 4.11.2016 prevede la SOSPENSIONE DELLA CERTIFICAZIONE DI AGIBILITÀ  nel caso di mancata trasmissione delle misurazioni al comune interessato e all’ARPA Puglia da parte dell’interessato. (ex. art. 3 comma 2).

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