Con una manovra da 37 miliardi, il nuovo governo ha varato la nuova legge di bilancio 2019.
Il testo definitivo è stato approvato il giorno 30.12.2018 e si concentra sulla sterilizzazione degli aumenti dell’IVA, sulle pensioni, sulla pace fiscale, sul reddito di cittadinanza e sulla flat tax.
Per quanto riguarda l’Iva, dal 1 gennaio 2019 sono scattati gli aumenti. Infatti l’aliquota più bassa è passata dal 10% all’11% e l’aliquota più alta del 22% è arrivata al 24%.
Il dato più importante per le pensioni è il superamento della legge Fornero. Di fatto sarà garantita la possibilità di andare in pensione a coloro i quali tra età pensionabile e contributi arriveranno a “quota 100”, partendo presumibilmente dalla combinazione 62 (anni) + 38 (anni di contributi versati). Particolare riguardo alla donne lavoratrici che avranno la possibilità di andare in pensione a 58 anni, se dipendenti, e a 59, se autonome, a patto che abbiano 35 anni di contributi versati.
Quanto alla pace fiscale, con la rottamazione ter delle cartelle di Equitalia, saranno cancellati sanzioni e interessi e i pagamenti saranno dilazionati in 5 anni. Inoltre, arriverà lo stralcio delle mini cartelle sotto i mille euro risalenti al periodo 2000-2010. Il decreto prevede anche varie ipotesi di definizione agevolata delle controversie tra contribuenti e fisco.
Per il Reddito di Cittadinanza, a partire dalla primavera, si prevede l’erogazione di una somma pari a 780€. L’importo sarà caricato su di un bancomat sul quale si effettuerà una sorta di monitoraggio sugli acquisti. Questa forma di sostegno sarà garantita solo a coloro i quali presteranno 8 ore di lavoro socialmente utile e frequenteranno corsi di formazione. Il reddito verrà meno solo dopo il rifiuto di 3 offerte di lavoro ma con una specifica sull’area geografica dell’interessato. L’obiettivo è infatti quello di non penalizzare chi non accetterà come prima offerta un’occupazione al di fuori della propria città o regione. Per tale motivo la manovra prevede di destinare un miliardo di euro al rafforzamento dei centri per l’impiego.
Per concludere, con la flat tax per i lavoratori autonomi si prevede che la partita IVA possa aderire ad un regime forfettario del 15% sui ricavi fino a 65.000,00€ e dal 2020 del 20% sulla quota eccedente fino a 100.000,00€.