Al fine di chiarire meglio i punti oscuri riguardanti il nuovo GDPR, il Garante per la Privacy ha pubblicato una scheda informativa che si rivolge all’interessato, il quale può far valere le proprie ragioni direttamente al titolare del trattamento.
In modo particolare, l’Autorità garante ha specificato come proprio l’interessato abbia il diritto di conoscere se i dati personali che lo riguardano sono oggetto di trattamento e, in caso positivo, di ottenerne una copia e la possibilità di essere informati sull’origine dei dati, le categorie di dati trattati, i loro destinatari, le finalità del trattamento, il periodo di conservazione dei dati, i diritti previsti dal GDPR e l’eventuale ricorso a un processo decisionale automatizzato.
Tale intervento ribadisce all’interessato il suo diritto all’oblio o comunque la limitazione del trattamento dei suoi dati e ricorda il diritto alla portabilità, che permette il trasferimento dei dati da un titolare ad un altro.
Resta comunque in capo all’interessato la possibilità di proporre ricorso in situazioni particolari o se i dati sono utilizzati per finalità di marketing diretto.
L’interessato, senza alcuna formalità, può presentare una semplice richiesta al titolare tramite P.E.C., facendo nascere, per lo stesso titolare, l’obbligo, entro un mese, di rispondere o comunicare l’eventuale ritardo.
Se la risposta non perviene o è insufficiente, sarà sempre possibile presentare ricorso al Garante o all’Autorità Giudiziaria.