La denuncia di impianto di terra secondo il DPR 462, è un importante documento che viene sempre richiesto durante le visite periodiche o ispettive dagli Enti preposti alla tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Per effettuare la predetta denuncia è necessario procedere nel rispetto delle seguenti indicazioni.
Entro 30 giorni dalla messa in esercizio dell’impianto elettrico, il datore di lavoro è obbligato ad inviare all’INAIL e all’ASL (o, dove presente, allo sportello unico) la copia della Dichiarazione di Conformità (Di.Co) dell’impiantista, allegata ad una lettera accompagnatoria nella quale, oltre ai dati dell’azienda, si specifica il tipo di attività svolta. Successivamente l’INAIL inserisce nel proprio database la denuncia e acquisisce quindi i dati necessari per poter effettuare le verifiche a campione degli impianti sul territorio. La sanzione pecuniaria varia dai 1.000 ai 4.800 euro, mentre per i reati penali si prevede l’arresto da 2 a 8 mesi. A tal proposito, si evidenzia che la mancata denuncia dell’impianto di terra è punibile con sanzioni amministrative e penali, così come stabilito dal D.Lgs.106 del 2009. Quindi, non solo sarà necessario effettuarla ma sarà anche obbligatorio conservarla nella sede dell’azienda per la quale è stata redatta, poiché, come anzidetto, sarà oggetto di controllo in caso di visite ispettive.
Prima dell’entrata in vigore del DPR 462 del 2001, la denuncia veniva fatta utilizzando il MOD. B. Nel caso il datore di lavoro non si ritrovi tale documento nella sede lavorativa, pur avendo fatto a suo tempo la denuncia, il suggerimento è quello di chiamare l’INAIL e chiedere se il documento in oggetto sia presente negli archivi dell’ente. Se la risposta dovesse essere negativa, si renderà necessario inviare nuovamente l’ultima dichiarazione di Conformità riferita all’impianto originale con apposita lettera accompagnatoria all’INAIL e all’ASL. (Si ricorda che per l’INAIL sarà necessario pagare un bollettino postale di trenta euro circa). In alcuni casi, è altresì possibile che gli Enti preposti chiedano anche una dichiarazione del datore di lavoro in cui si attesti che nulla sia mutato dalla data della Dichiarazione di Conformità allegata.
Si precisa che ogni attività deve avere la propria denuncia dell’impianto di terra. Ad esempio, per un centro commerciale, non basta la denuncia dell’impianto di terra dello stesso, ma ogni negozio ed ogni attività all’interno del centro deve possedere la propria denuncia. Così come negli edifici adibiti ad uffici non basta che ci sia la denuncia fatta dall’amministratore dell’edificio, ma tutte le attività che occupano una parte dell’edificio sono obbligate a denunciare il proprio impianto di terra.
Da ultimo, si rammenta di non confondere l’impianto di terra con l’impianto di dispersione (picchetti, corda in rame nuda interrata, etc…), poichè l’impianto di terra è composto anche dai conduttori di protezione presenti all’interno dell’attività e dai dispositivi per l’interruzione automatica dell’elettricità (interruttori differenziali, interruttori magneto termici etc).

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